O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto

Vi siete mai soffermati a considerare in tutto il loro peso le parole dell’introduzione dei Salmi?
“O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto”.
Vieni a salvare me ora! Vieni presto in mio aiuto.
Quando mi accorgo della mia debolezza e cattiveria, captivus dal latino significa schiavo, e perciò della mia schiavitù e dalle catene di cui essa è formata, nei momenti di maggiore tensione nel combattimento contro me stesso, contro la tiepidezza dello spirito, quel torpore malinconico, quell’inerzia del vivere che assale, e in cui il desiderio si smarrisce, mi ricordo che occorre volgere lo sguardo oltre me stesso e tornano alla mia memoria quelle parole di introduzione:
“O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto”.
Ma come? Come chiedere soccorso? Come può venire in nostro aiuto?
Altre parole tornano alla mente, parole che danno corpo e sangue a quella accorata richiesta di salvezza.
“Veni Sante Spiritus, veni per Mariam”
Attraverso di lei abbiamo avuto accesso a Dio, attraverso di lei la via di accesso a Dio è libera e il Figlio di Dio ha potuto e può donare il suo perdono e la sua persona a noi interamente, riconciliarci con Dio e donarci Dio stesso che Egli è.
Immagine tratta da:
metmuseum.org
Francesco Tosi: 1986 Rimini, avevo così voglia di vivere che sono nato prima di nascere (al quinto mese), poi ho continuato a nascere e rinascere nel corso della mia vita, in spirito, acqua e sangue.
Filosofo per forma mentis e formazione, letterato e Teo-filo per passione, editore digitale per professione, fanno di me un cultore del verbo e servitore della parola (altrui).
Autore di tesi di laurea su un cardinale della Chiesa Cattolica, ex gesuita, von Balthasar, e su un letterato anglicano, Lewis che hanno in comune una visione teo-drammatica dell’esistenza, sto ultimamente dilettandomi nella loro revisione e pubblicazione.