Fuori di Me non c’è altro Dio; * fuori di Me non c’è Dio giusto e salvatore (Is 45)

Non sono forse io, il Signore? †
Fuori di me non c’è altro Dio; *
fuori di me non c’è Dio giusto e salvatore.
Is 45
Fuori di Dio c’è il demonio, il perduto, e insieme a lui ogni figlio della perdizione. Fuori di Dio cioè c’è il male in ogni sua forma, poiché solo Dio è buono.
Che significa questo fuori? Occorre porci immediatamente al di là di qualsiasi interpretazione heideggeriana che vorrebbe vedere nel creato, o meglio, nell’ente, nell’alterità dall’Essere, in ciò che non è Essere, il male e il peccato.
Infinitamente distanti da questa visione del mondo, il Signore afferma qui per bocca del profeta che al di fuori della comunione con Lui c’è il nulla, poiché tutto riceve consistenza, bontà, giustizia e salvezza con, per e in Lui.
Fuori di Dio, cioè fuori dalla comunione di Dio con l’uomo, comunione che raggiunge la sua pienezza di rivelazione nel Cristo vero Dio e vero uomo, e nel Cristo eucaristico che rende ogni uomo che veramente lo voglia amare con tutta la mente, con tutto il cuore e con tutta l’anima, partecipe della vita piena della Trinità, della vita di Dio.
Immagine tratta da:
metmuseum.org
Francesco Tosi: 1986 Rimini, avevo così voglia di vivere che sono nato prima di nascere (al quinto mese), poi ho continuato a nascere e rinascere nel corso della mia vita, in spirito, acqua e sangue.
Filosofo per forma mentis e formazione, letterato e Teo-filo per passione, editore digitale per professione, fanno di me un cultore del verbo e servitore della parola (altrui).
Autore di tesi di laurea su un cardinale della Chiesa Cattolica, ex gesuita, von Balthasar, e su un letterato anglicano, Lewis che hanno in comune una visione teo-drammatica dell’esistenza, sto ultimamente dilettandomi nella loro revisione e pubblicazione.