Una ispirazione buona mi ha visitato in questa mattina lungo la via del ritorno dalla santa Messa dopo aver ricevuto la grazia di venir inabitato dalla presenza del e dell’amore del Cristo eucaristico, mentre contemplavo il chiarore di questo nuovo e strano giorno così ricco di luce.
L’amore, l’amore reale, operoso, attivo, l’amore paziente, silenzioso e che sa attendere, dilata il cuore.
L’amore è un peso dolce, è un giogo dolce e al tempo stesso doloroso; ci divide da noi stessi, ci fa perdere noi stessi e fa tornare rinnovati a noi stessi, allarga il cuore e al tempo stesso lo ferisce; lo sacrifica e perciò lo salva.
«Dividimi dalla mia anima, così ch’io veda
i peccati come ferite aperte, e l’impavido battito della vita
finché io possa salvare me stesso come farei
con uno sconosciuto per strada».
GKC – La spada della sorpresa
L’amore amplifica il cuore, lo rende più capiente, più capace, più ospitale. Non è mai invano. Dona pace, dona luce, una luce che scalda, appena appena, come una lampada; dona freschezza, come l’acqua che zampilla, dona libertà, dona follia, dona chiarezza.
Guardate a Lui e sarete raggianti, *
non saranno confusi i vostri volti.
Sal 33
«L’amore rende chiaroveggenti, spinge lo sguardo più in alto e nel profondo. Ordina e fissa la verità finita intorno al polo della verità assoluta. Mediante il movimento della sua dedizione viene inondato da flutti di verità, il cui contrassegno è una pienezza che non scade in schemi umani. Perciò l’amore, quanto più si rivela, tanto più riceve sempre più nuove verità da rivelare. La sua interiore ricchezza aumenta a misura che si dona. Il suo mistero cresce quanto più si manifesta. […] L’irriducibile residuo dell’incomunicabile in ogni dedizione e svelamento che aumenta con l’aumentare della comunicazione, lascia brillare dietro il libero svelamento come segno della verità questa ulteriore qualità di ogni verità: che nasconde in sé stessa un mistero che resta»
HUvB – Verità del Mondo