Chi dimora in Cristo osserva i Suoi comandamenti

Chi dice: «Lo conosco» e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui. Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato.
1Gv 1, 4-6

Per conoscere Cristo, per dimorare in Cristo, occorre osservare i suoi comandamenti, comportarsi come Lui si è comportato, avere in noi gli stessi sentimenti di Cristo,

Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù.
2Fil 5

pensare come Lui pensa,

Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere?
Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.
1Corinzi 2, 16

Chi non osserva i suoi comandamenti non si pone nella figliolanza di Dio.
Egli si pone sotto un’altro potere, non ha per padre Dio.

Chi pratica la giustizia è giusto com’egli è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo.
1Gv 3, 7-9

Ancora di più viene affermato che chi è in Dio non commette malvagità alcuna, non può cioè peccare, poiché Dio abita in Lui.

Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare perché è nato da Dio.
1Gv 3, 10-11

Emerge una circolarità tra la conoscenza di Dio, il dimorare in Lui, e l’osservanza dei suoi comandamenti.
Chi osserva i comandamenti di Dio, ama Dio e dimora in Lui, lo conosce.

Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.
Gv 15, 10-11

Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui.
Gv 14,21

Per amare Cristo è necessario osservare i Suoi comandamenti.
Al tempo stesso però per osservare i Suoi comandamenti occorre anzitutto amare Cristo:

«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.
E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti»
Mt 22, 37-39

Ecco dunque che la circolarità tra osservanza dei comandamenti e amore per il Signore si spezza.
Per osservare i comandamenti
, per amare il Signore occorre dimorare in Lui:
al principio di questo dimorare di Dio presso di noi
non sta la nostra osservanza,
non sta la nostra obbedienza,
non sta il nostro amore per Dio
,
ma sta Dio stesso.

Per dimorare in Dio è necessario nascere da Dio, nascere dall’alto, il Battesimo, la Penitenza, l’Eucaristia, cioè di essere consacrato nella Verità, di essere mondato dal peccato e di ricevere Dio stesso nella propria dimora e che Lui dimori in noi e noi in Lui: 

In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio […].
In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito.
Gv 3,1-21

«Se non ti laverò, non avrai parte con me» […].  Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti»
Gv 13, 8-10

Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane e lo benedisse, lo spezzò e lo diede ai discepoli e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo».
Poi prese il calice e rese grazie, e lo diede loro dicendo:
«Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del nuovo patto che è sparso per molti per il perdono dei peccati».
Mt 26,26-28

La prima mossa dunque appartiene a Dio, è Lui che prepara per noi la dimora: è la preminente, fedele e costante presenza di Dio, la Grazia preparatoria, la Grazia santificante, la Grazia sacramentale, il dono dello Spirito Santo.

Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
Gv 15, 16-17

Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi.
Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui.
Gv 14, 15-21

Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena.
[…] Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.
Gv 15,9-17

Gesù lascia ai suoi discepoli, vescovi, il potere di amministrare i sacramenti e di donare a tutti quello che Lui ha donato loro:

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate.
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo.
Mt 28, 19-20

Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Gv 20, 22

Mentre mangiavano, Gesù prese del pane; detta la benedizione, lo spezzò, lo diede loro e disse: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero.
Poi Gesù disse: «Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti».
Mr 14, 22-25

«La prima mossa appartiene a Dio.
È Gesù che va ad abitare Cafarnao, dove Simon Pietro risiedeva.
È Gesù che sale sulla barca di Simone.
È Gesù che lo fa pescare oltre quel che la sua abilità e la sua fatica gli avevano consentito.
È Gesù che lo chiama a seguirLo.
All’inizio è Gesù che cerca Pietro e così sarà alla fine dopo la Resurrezione, quando Gesù si presenterà sulla riva del lago e c’erano Tommaso, Giovanni, Giacomo, ma Gesù si rivolge a Simon Pietro. Cerca lui, interroga lui.
La ricerca di Gesù sfocia nell’incontro e nell’incontro Egli si rivela con un segno: gli fa prendere tutto, dopo che lui non aveva preso nulla. Pietro intuisce il mistero di quell’uomo che è salito sulla sua barca e si getta in ginocchio. Ha intravisto qualcosa di Lui e vede con più chiarezza sé: “Sta lontano da me, sono un peccatore”. Ma Gesù, dopo avergli fatto prendere tutto, lo invita a lasciare sia quel nulla che quel tutto; lo invita a seguirLo.
La sequela di Cristo è solo una risposta alla ricerca da parte di Dio.
La ricerca da parte di Dio è il fondamento di tutto, ma proprio per questo non c’è nulla di più desiderabile a cui l’uomo possa aspirare della sequela di Cristo.
Non esiste nella vita dell’uomo una dignità, una verità, una altezza maggiore di questa.
Tutto il resto o avviene dentro questo o marcisce»
don Massimo Serretti, Radio Vaticana


Immagine tratta da:
metmuseum.org

Francesco Tosi: 1986 Rimini, avevo così voglia di vivere che sono nato prima di nascere (al quinto mese), poi ho continuato a nascere e rinascere nel corso della mia vita, in spirito, acqua e sangue.
Filosofo per forma mentis e formazione, letterato e Teo-filo per passione, editore digitale per professione, fanno di me un cultore del verbo e servitore della parola (altrui).
Autore di tesi di laurea su un cardinale della Chiesa Cattolica, ex gesuita, von Balthasar, e su un letterato anglicano, Lewis che hanno in comune una visione teo-drammatica dell’esistenza, sto ultimamente dilettandomi nella loro revisione e pubblicazione.